In Italia si possono fare pubblicità creative?

pandora comunicazione

Gli ultimi giorni nell’ambiente (e fuori) non si parla di altro: la pubblicità di Pandora.

Tutta la campagna ruotava sul prendere in giro gli stereotipi che gli uomini avrebbero su cosa possa desiderare una donna a Natale. Li prendeva in giro e un po’ ci faceva anche l’occhiolino ammicante.

Ma si sono levate diverse grida: è sessista, non è chiara, non hanno capito nulla di marketing, non conoscono il loro pubblico. Commenti del genere si sono sprecati nella solita diatriba che si crea tra addetti al settore ogniqualvolta si sente puzza di brutto marketing.

Perchè dire che il copy dell’altro fa più schifo fa sentire un po’ meno banali chi, per forza di analfabetismo del pubblico a cui si rivolge, deve ogni giorno attingere ai contenuti di più bassa lega e rielaborarli in modo “originale”. Un po’ come stanno facendo tutti ora con il manifesto di Pandora rivisitandolo sui propri canali social.

In questo anno non è la prima volta che una comunicazione creativa suscita pensieri negativi. Vi ricordate l’ asteroide Motta e la bambina antipaticissima? Da una parte il pubblico di mamme da Mulino Bianco non la capiva, dall’altra il pubblico degli addetti gridava embè il ROI dove sta? Ma chi è rivolta? A detta di tutti, sembrava un disastro. Eppure hanno fatto il bis con il panettone.

E’ possibile che in Italia non si possano fare pubblicità creative? Non basta essere una pubblicità qualitativamente eccellente per non ricevere critiche da parte dei buoniste – come nel caso Motta – e se la campagna ha invece dei chiari difetti di…chiarezza – come nel caso Pandora – le critiche diventano solo più aspre e poco costruttive.

Dopo tantissimi casi di pubblicità malinterpretate è ora di ammetterlo: le pubblicità creative in Italia nessuno le capirebbe. Non fatele. Non portano a nulla.

Volete scherzare su qualsiasi cosa come hanno fatto in diverse campagne all’estero? Scordatevelo.
Volete prendere in giro gli stereotipi italiani? Gli stereotipi siamo noi, la nostra cultura spesso provinciale li eleva a reliquie, a tradizione, non potete prenderli in giro.
Volete provare a fare qualcosa di particolare? Non fatelo, non provateci. In Italia l’originale non vende.

Voi cosa ne pensate?